“E’ terrestre materna luce.” sono le parole cucite ed emerse da questa azione rituale, passaggio Alchemico che mi ha visto rileggere, strappare e avvolgere le poesie come in delle bende.
CORE. KORE. PERSEFONE | e dunque – di cosa dovrei avere paura adesso, 2016
la figura mitologica che viveva metà della sua vita nel regno dei morti (Autunno, Inverno) e l’ altra metà (Primavera, Estate) sulla terra, portando la vita ad ogni suo passo, si fa protagonista e custode delle parole di Mariangela Gualtieri, tutte fasciate e strette nel cuore, alla base del quale: “E’ terrestre materna luce.” sono le parole cucite ed emerse da questa azione rituale, passaggio Alchemico che mi ha visto rileggere, strappare e avvolgere le poesie come in delle bende.
La trasformazione che avviene attraverso il passaggio del dolore, dell’ annientamento e poi della consapevolezza e forza per Persefone, così come per la protagonista della poesia che ho scelto, è tutta nella resa ad una forza più grande, creatrice e priva di paura che afferma:
“e dunque – di cosa dovrei avere paura adesso”
Oggetto rituale e poetico, Reliquia dell’amore universale | Ex voto all’ Umanità, all’Animalità ed alla Madre Terra
100cm x 40cm circa
materiali: base in legno intagliata, tessuto, carta, di varie grammature, pasta modellante, tessuto, olio, acrilico, pastello e filo.
libro: raccolta poetica “Le giovani parole” | Mariangela Gualtieri | Einaudi, 2015
Sono stata una ragazza nel roseto
una ninfa. Quasi fantasma che stava
scomparendo
sono stata una ragazza di sedici anni
distesa. Ho attraversato il deserto
rapidamente, quasi volando,
una stata di pietra del Budda
dormiente, un Budda di cenere
sono stata. Una donna appesa.
Sono stata un uomo duro e forzuto.
Una eccentrica con un pesce in bocca
e poi il bambino dell’ imperatore
del giardino orientale. Un albero
forse. Un topo. Un elefante
una lepre. Sono stata campo
di battaglia e una preghiera. Un papavero.
Un intero pianeta. Forse una stella
un lago. Acqua sono stata,
questo lo so. Sono stata acqua
e vento. Una pioggia su qualcosa
che ero stata tempo addietro.
Un giuramento. Un’ attesa.
La corsa della gazzella. E proiettile
sono stata, freccia perfetta scagliata,
catacomba. Un credo – un lamento.
Un bastimento fra onde altissime.
Forse anche il mare.
E dunque – di cosa dovrei avere paura
adesso.
_Mariangela Gualtieri