videoinstallazione completa


BoCs Art Cosenza | residenze artistiche
II sessione dell’anno 2016
10.10.2016 | 30.10.2016 | Cosenza
con LA VERITA’ TUTTA INTERA E’ NELLA NOTTE | lascia che ricresca il nuovo | esperienza installativa ed azione rituale e condivisa


pdf progetto LA VERITA’ TUTTA INTERA E’ NELLA NOTTE residenza: download


Ospite della residenza BoCs Art, di Cosenza, mi sono trovata a sviluppare una esperienza installativa e di azione rituale e condivisa attorno al concetto di metamorfosi e perdono, tappa di un percorso che porto avanti da anni che si sviluppa attorno all’ idea di ferita.
La mia ricerca parte dalle ferite e limitazioni umane ed utilizza il simbolo per muoversi all’ interno di uno spazio sacro, ancestrale e scenico con l’auspicio di una riconnessione individuale e collettiva con la natura e di un ascolto intimo del sé e dell’ altro da sé.

Circondata da una natura austera, cruda, da una energia primordiale raccontata dal vento, sul fianco di un fiume del quale percepivo dentro gli umori; ricordandomi quanto la natura sia, sempre, nella creazione di pensieri, sogni, connessioni e realizzazioni, la nostra più fedele compagna.


BoCs Art Cosenza | Nato nel 2015 da una idea del Comune di Cosenza, in collaborazione con I Martedì Critici e con la curatela di Alberto Dambruoso, il progetto Residenze Artistiche Bocs Art Cosenza è parte di un finanziamento dell’Unione Europea, volto a riqualificare alcune zone depresse del sud Italia. Sono 27 box i prefabbricati ed ecosostenibili, destinati ad ospitare gli artisti che nel periodo della residenza sono chiamati a realizzare un lavoro. Con questi ultimi artisti Cosenza e il progetto Bocs Art hanno offerto ospitalità, a partire dal luglio del 2015, a più di 230 artisti con l’obiettivo di costruire un sostanzioso nucleo di opere per il nascente Museo d’Arte Contemporaneo cittadino.

Raffaella Romano, Piero Chiariello, Jasmine Pignatelli, Caterina Arcuri, Antonella Raio, Luca Guatelli, Federico Losito, Dunia Mauro, Tiziano Bellomi, Isotta Bellomunno, Meri Tancredi, Elena Diaco Mayer, Dario Agrimi, Alessandra Abbruzzese, Paolo Migliazza, Simone Bubbico, Michela Tobiolo, Noemi Vola, Guerrilla Spam

II sessione dell’anno 2016
10.10.2016 | 30.10.2016 | Cosenza
http://www.rivistasegno.eu/19-artisti-dei-bocs-art/


LAVORAZIONE MANUALE elementi poetico rituali | lentezza e ripetitivià; disconettersi per connettersi di più





LA VERITA’ TUTTA INTERA E’ NELLA NOTTE | lascia che ricresca il nuovo
atto rituale e condiviso, composto da una parte installativa, nel piano inferiore (Desidera, perdonare ° per donare, disimparare la paura), da una proiezione video a vetro al piano superiore (liberati, lo puoi) e da un atto conclusivo, rituale e condiviso attorno al fuoco ed al suono della lira e del tamburo, calabresi, nel quale lasciare bruciare via il proprio dolore .
Se al piano inferiore attraverso gli oggetti rituali, ed installativi, ci si può ritrovare attraverso le forme visibili, alle porte dell’invisibile e verso il segreto, al piano superiore, attraverso il video e il potere taumaturgico della parola possiamo intravedere la possibilità di liberarci, è nell’ atto rituale e collettivo che può avvenire la trasformazione.
Concepito come approdo verso l’ altro, desideravo fosse un viaggio attraverso la propria notte.
La ferita restituisce ciò che nascondeva, divenendo porta da varcare, luogo da attraversare perchè si possa attuare la metamorfosi.
Dal dentro al fuori e dal fuori al dentro, dalla dimensione intima alla dimensione collettiva in un flusso che sia balsamo per la ferita del sé e dell’altro da sé.

Il desiderio profondo, era quello di riuscire a coinvolgere tutta la città, lasciando tracce, (perdonare ° per donare  _scritta  per le strade) e gli artisti, compagni di questa inimmaginabile avventura, in una esperienza autentica di condivisione e perdono, attraverso l’ energia creatrice e benevola dell’ Arte.

Lasciando che ogni cosa si rivelasse, passo dopo passo, senza certezze né volontà di dominio, con il solo ascolto. Da un viaggio intimo ad un viaggio collettivo, dove il ritmo si facesse respiro ed ogni respiro portasse via, assieme al fuoco, ogni paura.


L’azione rituale è corpo che si fa pensiero e pensiero che può farsi collettività.
Nel rito troviamo la sospensione circolare di un tempo presente e futuro, fusi assieme; la possibilità.
Essere il gesto nel momento stesso in cui quel gesto è compiuto è sentire d’ essere nel corpo quel rosso fuoco tramonto che cede il passo alla notte, è sentire di dover cedere per poter amare, bruciare per poter tornare ad essere.
Se in questo viaggio attraverso la propria oscurità l’animale è sacralità della nostra intimità ed istintività, celato dalla maschera; è nella condivisione che può avvenire la metamorfosi.
Uscire da sé è poter incontrare l’altro e altro da sé.


Permettersi d’essere qualcosa di diverso, sentire nascere il giorno




lasciare tracce per la città: PERDONARE ° PER DONARE



ATTO RITUALE E CONDIVISO

Tamburi | mantra
Fuoco | liberazione
Partecipazione della collettività  | dolore da bruciare

Costume | civetta bianca, messaggera della notte ( realizzato durante la residenza)
Tamburo della Sila e lira medioevale  (musicisti Daniele Mazza, Giuseppe Sestito contattati in loco | strumenti realizzati manualmente secondo l’ antica tradizione)

Attraverso un fuoco (foglie e rametti raccolti all’ esterno, essiccati e poi, posti in un braciere), circondato da pietre raccolte sul lungofiume adiacente ai Box,
trasformare il proprio intimo dolore, in liberazione (biglietti con la scritta  perdonare ° per donare, da bruciare).


Il suono dei tamburi ed il mantra: “Liberati, lo puoi. La verità tutta intera è nella notte. Lascia che ricresca il nuovo” ci hanno accompagnato in questo momento di condivisione.



 


Ogni azione è, per me, istintiva, rituale e produttrice di nuovi ed ulteriori significati.


Il braciere, argento specchio, conclusosi l’atto rituale, accoglie la cenere.
Dolore che si fa cenere.
Cenere che si fa stelle.

Stelle come desiderio ritrovato.



*Ringrazio:

Meri Tancredi, Piero Gagliardi, Antonella Raio, custodi del fuoco, in ogni senso; Fabrizio Marano e Pat Pichierri pazienti costruttori di possibilità; il filmaker Alessandro Morrone e  Diego Mazzei  per aver creato un ponte prezioso; i musicisti Daniele Mazza, Giuseppe Sestito che anche se giovanissimi custodiscono l’antica tradizione musicale calabrese e Ada Occhiuzzi che mi ha portato a loro, compagna di questa e spero future avventure; tutti gli artisti con i quali ho condiviso questa residenza, perché è nella condivisione che scopriamo i nostri limiti e le nostre preziosità; Annalisa Ferraro per la sua delicatezza e professionalità; Simona La Neve che ha dato cuore al cuore di Cosenza;  Alberto Dambruoso per la cura, la sensibilità ed il coraggio che dedica all’Arte.