TU SEI ME, Luglio 2020


IL CUORE E’ UN TAMBURO DANZA LA VITA

animalità giocosa felicità bambina


“Vorrei avere delle ali, un guscio, una scorza, una proboscide, soffiare fumo, esalarmi con gli odori, svilupparmi come le piante, scorrere come l’acqua, vibrare come il suono, brillare come la luce, acquattarmi sotto ogni forma, penetrare in ogni atomo, scendere fino al fondo della materia, essere la materia!”

_Flaubert su “L’Arte Magica”, André Breton


“Gli organi del pensiero sono le parti procreatrici del Mondo, le parti sessuali della Natura”

_Novalis


“Attraverso i nostri occhi, l’Universo percepisce se stesso. Attraverso le nostre orecchie l’Universo ascolta le sue armonie.

Siamo i testimoni in cui l’Universo diventa cosciente del suo splendore, della sua Gloria”

_Alan W. Watts



TU SEI ME, 2020


“LA DONNA, LA LUCE & L’AMORE “

di Arturo Schwarz
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” Sin dai tempi più remoti, la luce è stata associata a un essere : una cosa a esso collegata, un evento, o un’emozione di carattere numinoso e trascendente. In quasi tutte le mitologie è attestata l’equazione luce-divinita’. La luce è un carattere e un attributo della divinita’. La morfologia della luce varia a seconda dell’essenza sovrannaturale che la irradia. Lo splendore fiammeggiante del divino (per esempio il “melammu” mesopotamico) può essere di carattere terrifico, mistico, oppure iniziatico, a seconda del quadro mitico-rituale nel quale esso si situa. Altrettanto diffuso è il mitologema che associa la luce alla conoscenza sia essa di ordine metafisico (‘aurea apprehensio’, gnosi, jnana ecc.), oppure di ordine intellettuale (mitologia dell’intelligenza, dell’ispirazione poetica, della scienza, della saggezza). Anche il mitologema che associa la luce al principio femminile è attestato quasi universalmente e a tutti i livelli culturali. Questa omologazione trae la sua logica dall’identificazione luce-conoscenza. La donna è infatti la depositaria dei misteri della sessualità e dell’amore. La conoscenza sessuale è la conoscenza paradigmatica, la prima e la più fondamentale manifestazione della consapevolezza. Capire la propria natura è la chiave e l’inizio di ogni altro tipo di conoscenza. Anche quando il principio femminile è associato alla notte – il che è altrettanto frequente – esso non è omologato all’oscurità ma alla luce del cielo stellato notturno. Così la dea vedica della notte, Ratri, è colei che “con la sua luce scaccia le tenebre”. I tre mitologemi ricordati : luce-divinità, luce-conoscenza, luce-donna, implicano e condizionano il quarto : luce-amore, che a sua volta, quando associato a questi tre binomi, ne determina le valenze e le dimensioni. Così nello scenario mitico della sequenza luce-divinità-amore, la divinità è collegata al mistero della vita e della morte, all’erotismo, alla fecondità. La corrispondenza luce-principio femminile, quando completata dal terzo termine, l’amore, ci svela sia la logica che determina il vincolo donna-sapienza, sia la dimensione erotica e creatrice e trasformatrice del femminile.Quando all’equazione luce-conoscenza si somma l’amore, la conoscenza di carattere esoterico acquista un’energia trasformatrice “.
A livello della divinità, essa ha un carattere cosmogonico, teogonico e biogonico; a livello umano, questa conoscenza iniziatica è trasmutativa, l’individuo subisce un cambiamento interiore che muta radicalmente la sua condizione umana e il suo stato ontologico. Anzi, in alcune correnti religiose (per esempio il tantrismo), esoteriche (come l’alchimia), o filosofiche (tra le altre, il surrealismo) il “trasformato” diventa “trasformatore”, egli acquista la potenza metamorfica della luce stessa.
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Arturo Schwarz, La donna e l’amore al tempo dei miti. La valenza iniziatica ed erotica del femminile, Garzanti, 2009, pp.15-16

Elso Stellucci, maggiori dettagli, qui :https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10225460310083313&id=1492437549



su la MAGIA QUOTIDIANA e la POESIA FIGURATIVA o SCRITTA che l’esprime
“[…] La sua parola d’ordine fondamentale, LIBERAZIONE INCONDIZIONATA DELLO SPIRITO VERSO IL MEGLIO,
_non spiaccia agli sciocchi che credono lecito e accettabile qualsiasi compromesso, ma dignità e lealtà non sono formule vuote della grandezza umana: “Oggi sappiamo che la poesia deve condurre da qualche parte”‘
non fa che dare, o restituire, un impulso morale e poetico a ciò che, nel corso di tanti secoli, è stato l’auspicio della Magia, il suo segreto in tanti modi confessato, sempre minacciato e mai dissolto.”
_ “L’Arte Magica”, André Breton
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